Poesie toscane, Volume 1

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Vitarelli, 1812 - 315 pages
 

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Popular passages

Page 225 - ITALIA, Italia, o tu, cui feo la sorte Dono infelice di bellezza, ond' hai Funesta dote d' infiniti guai, Che in fronte scritti per gran doglia porte ; Deh, fossi tu men bella, o almen più forte, Onde assai più ti paventasse, o assai T...
Page 15 - Già i tesor sacri, ond' ei sol tien la chiave Dall' adorate grembo Versa il grande Innocenzio, ei non mai voti Erarj apre e comparte : Già i Cristiani Regnanti alla gran lega Non pur commove e piega, Ma in un raccoglie le milizie sparte Del Teutonico Marte ; E se tremendo e fier, più che mai fosse, Scende il fulmin Polono, ei fu che "1 mosse. Ei dall'Esquilio colle, Ambo in ruina dell' orribil Geta, Mosé novello, estolle A te le braccia, che da un lato regge Speme, e Fede dal!
Page 36 - Ch' io ne scrivo e favello. Chi crederà l'eroico dispregio Di prudenza e di te, che assai più bello Fa di tue palme il pregio ? Chi crederà che a te medesmo infesto E a te negando il maestevol regio...
Page 226 - Di chi t' offende il difensor men fero : Ambo nemici sono , ambo fùr servi . Cosi dunque 1' onor, cosi conservi Gli avanzi tu del glorioso impero? Cosi al valor , cosi al valor primiero Che a te fede giurò , la fede osservi ? Or va : repudia il valor prisco , e sposa L...
Page 34 - II cener sacro , e non lo sparge al vento : Sbigottito arator da eccelso colle Se diroccate ed arse Moli, e rocche giacer tra sterpi, e dumi, Se correr sangue i fiumi, Se d...
Page 33 - Le spaventate madri Correre al tempio, e detestar degli anni L' ingiurioso dono i vecchi padri, L' onte mirando, ei danni Della misera patria arsa, e distrutta Nel comun lutto, e nei comuni affanni. Ma se miserie estreme, E...
Page 11 - Orgogliosa n' andrà l' empia baldanza ! Dov' é , dov' é , gran Dio , l' antico vanto Di tu' alta possanza ! Su
Page 35 - Vorranno il campo alla tenzon prescritto. Mostreran lor, donde per calli ignoti Scendesti al gran conflitto, Ove pugnasti , ove in sanguigno gorgo L'Asia Immergesti.
Page 17 - 1 tracio stuolo ' Ruppe, atterrò, disperse; e il rimirarlo, Struggerlo, dissiparlo, E farne polve, e pareggiarlo al suolo, Fu un punto, un punto solo. Ch' ci può tutto; e città scinta di mura È chi fede ha in sé stesso, e Dio non cura. Si crederon quegli...
Page 35 - S' ascriva a te, se inviolate, e caste Vergini, e spose, nè da morso d' angue Nè in se puniscon l' altrui fallo osceno: Per te sue faci Aletto, e sue Ceraste Lungi dal Ren trasporta: Per te di santo amor pegni veraci Si danno amplessi, e baci Giustizia, e pace, e la già spenta e morta Speme è per te risorta: E, tua mercè, l' insanguinato solco Senza tema, o periglio ara il Bifolco. Tempo verrà, se tanto lunge io scorgo, Che fin colà ne...